LAGNASCO – Tre giorni di chiusura e, da giovedì scorso, Lagnasco può disporre di una nuova sede per l’Ufficio Postale. Quasi impercettibile lo spostamento ospitato in precedenza nei locali un tempo utilizzati come Sala Consigliare nell’antico Palazzo Comunale, ora per liberare questi ultimi oggetto dell’intervento di riqualificazione che porterà nuovamente il Municipio nella sede storica, è stata utilizzata una parte degli uffici comunali. Praticamente invariato l’ingresso alla Posta, semplicemente arretrato di qualche metro ed ora al piano terra, e non più al piano semi rialzato raggiungibile con una rampa di accesso.
La veste e gli arredi, con l’occasione, sono stati migliorati da Poste Italiane, anche con l’installazione dei moderni sistemi di sicurezza: «Il nuovo ufficio postale di Lagnasco – dicono dall’ufficio comunicazione di Torino dell’Ente – mantiene la sua dislocazione, caratterizzata da una posizione centrale e ben servita, ma si presenta con una veste più elegante, migliore e più funzionale anche grazie all’allestimento del moderno lay out di Poste Italiane. Cambia invece l’organizzazione degli spazi interni, che garantirà a personale e clienti una fruizione razionale e una migliore accessibilità».
La ricollocazione dell’Ufficio Postale rientra nei lavori di riqualificazione del vecchio Municipio; in un primo tempo era stata percorsa l’ipotesi dello spostamento nei locali che ora ospitano l’aula d’informatica della scuola primaria, poi la decisione dell’amministrazione comunale è stata quella di rivedere parzialmente il progetto di riqualificazione del Municipio (con una spesa aggiuntiva di 43 mila euro) e ricavare i nuovi locali per la Posta dove fino a qualche mese fa vi era una parte degli uffici comunali.
«Una scelta dovuta al fatto che siamo così riusciti a finanziare lo spostamento dell’Ufficio Postale utilizzando il ribasso d’asta dei lavori sul Municipio, oggetto del contributo comunitario» commenta il sindaco, Ernesto Testa.
Accedere alla nuova Posta sarà più agevole anche per anziani e disabili, con l’eliminazione totale delle barriere architettoniche, e i nuovi uffici saranno più sicuri: «Le soluzioni in materia di sicurezza sono innovative – dicono ancora da Poste Italiane - una telecamera sempre funzionante e collegata a centri di controllo esterni sorveglierà costantemente la sala al pubblico, mentre la presenza di denaro contante agli sportelli sarà ridotta grazie all’utilizzo del dispensatore di denaro a tempo. L’ufficio dispone di uno sportello informatizzato che offrirà tutti i servizi postali e di Bancoposta».
Invariato l’orario di apertura al pubblic dal lunedì al venerdì dalle 8,20 alle 13,45, il sabato dalle 8,20 alle 12,45. o. f.
LAGNASCO – Non solo la Posta, ma anche l’archivio comunale ha già trovato la sua nuova e definitiva collocazione nel vecchio, ma anche futuro, Municipio.
Fino a poche settimane fa l’archivio storico e quello corrente erano infatti ospitati nelle sale al piano semi rialzato del vecchio Palazzo Comunale, ora è stato spostato nel piano seminterrato.
I lavori nella parte inferiore del vecchio stabile sono stati i primi ad essere ultimati, proprio per permettere lo spostamento dei plichi che ospitano tutta la storia amministrativa del paese, e procedere quindi ai lavori di riqualificazione dei locali che ospiteranno gli uffici comunali aperti al pubblico, polizia municipale e ufficio tecnico entrando sulla destra (dove fino ad ora c’era l’archivio), ufficio anagrafe e ragioneria sulla sinistra (il primo, nella Posta appena liberata).
Una serie di spostamenti che certo hanno rallentato la prosecuzione del cantiere di riqualificazione del vecchio Palazzo Comunale, i cui lavori avrebbero dovuto concludersi entro l’ormai prossimo 31 marzo e che dovranno essere obbligatoriamente rendicontati entro l’autunno, pena la perdita dell’importante contributo europeo di 466 mila euro previsto dal Programma Operativo Regionale 2007/2013, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
Al momento la ditta Fantino di Cuneo, che si sta occupando dell’opera guidata dal progettista e direttore dei lavori, l’architetto Paolo Bovo, ha ultimato i lavori al piano seminterrat è stata realizzata una pavimentazione in resina, ripulite le volte con i mattoni a vista, realizzati gli impianti tecnici; proseguono invece i lavori di riqualificazione negli altri due piani dello stabile che dovranno ospitare gli uffici aperti al pubblico al piano semi rialzato, gli uffici e le sale di rappresentanza al primo piano. In fase di realizzazione anche i blocchi dei servizi e l’ascensore per l’accesso di disabili e anziani nella parte opposta all’ingresso principale.
La scorsa settimana è stato realizzato lo spostamento delle centinaia di faldoni e cartelle che contengono tutta la documentazione custodita nell’archivio comunale, sia quello storico, sia quello corrente, nella loro nuova collocazione. o. f.
LAGNASCO – Sono molti i lagnaschesi che hanno notato, nelle scorse settimane, lo smontaggio della gru installata da oltre un anno sul lotto di via Tapparelli dove dovrebbero esser costruiti due blocchi abitativi, per un totale di otto alloggi di edilizia convenzionata.
Inequivocabile il segnale negativo sulla prosecuzione dell’intervento, anche se Comune e costruttore parlano in realtà di un rinvio, in attesa forse di tempi migliori.
Il terreno, un lotto di tremila metri quadrati, fu acquistato nel dicembre 2011 dalla Cooperativa Edile Cuneese, un’aggregazione di artigiani con sede a Beinette, che si aggiudicò per 232 mila euro la gara d’asta indetta dalla Residenza Tapparelli. Nell’aprile del 2013 fu indetta una riunione di presentazione dell’intervento edilizio, cui parteciparono numerose famiglie lagnaschesi, che sarebbe stato oggetto di un’apposita Convenzione con il Comune per la definizione di prezzi massimi di vendita, sulla falsariga di quanto già realizzato dalla Giunta Persico a cavallo degli anni duemila, quando si costruirono in quell’area 17 unità abitative. La Convenzione, attualmente in bozza, non è ancora mai stata ufficialmente firmata; nel frattempo, nell’aprile del 2013, la ditta ha realizzato i muri di recinzione per la delimitazione del cantiere e del lotto, quindi è stata issata la gru, ora smontata. Il motivo sarebbe la mancanza di acquirenti per costi giudicati eccessivi, che ha portato alla doppia revisione del progetto iniziale, per contenerne i costi e rendere quindi l’acquisto più accessibile.
«Il progetto, da parte nostra, non è accantonato – commenta il sindaco Ernesto Testa – il costruttore ha smontato la gru per esigenze lavorative della sua azienda, ma la rimonterà non appena ci saranno le condizioni per avviare l’intervento».
La conferma giunge dallo stesso costruttore, per bocca del presidente della Cooperativa, Dario Dalmasso «Siamo impegnati su due grossi cantieri a Cuneo che devono essere ultimati entro il 2015, ed avevamo l’esigenza di installare la gru inutilizzata a Lagnasco. Il momento economico è quello che conosciamo e non nascondo che non abbiamo avuto tutto il riscontro che ci aspettavamo sul quell’intervento. L’intenzione è comunque quella di proseguire, anche per l’investimento già attuato; entro sei mesi andremo a firmare la Convenzione con il Comune, poi sarà il mercato a decidere. Mi auguro che all’inizio del prossimo anno possa essere avviato almeno il primo lotto. Lo studio di progettazione lagnaschese “Geo2d” ha rivisto il progetto, riducendone il costo, ma è certo che per garantire certi standard qualitativi, i costi di costruzione hanno una certa entità».
Fiducioso sulla possibilità che il cantiere possa prendere comunque avvio è Luca Beltrame, attuale capogruppo di maggioranza, che ha lavorato all’intervento quando era assessore all’urbanistica: «Nonostante l’allungamento dei tempi, dovuto al periodo economico difficile, sono ottimista e continuo a credere in questa opportunità, che permetterebbe ad otto famiglie di poter acquistare un’abitazione indipendente con giardino a costi più accessibili rispetto a quelli di mercato. Concordo con il costruttore sull’esigenza di avere acquirenti prima di avviare l’intervento, per la sua tranquillità dal punto di vista economico, ma anche per evitare interventi come quello di via XXV aprile, con case rimaste invendute e cantiere abbandonato a metà». oscar fiore