LAGNASCO – Un ricorrenza festeggiata in modo sobrio, come si conviene alle difficoltà del periodo, ma con la giusta solennità, quella del decennale della Residenza “Don Eandi”.
Nel pomeriggio di sabato scorso, intorno ai 32 ospiti della struttura per anziani, si sono ritrovati alcuni parenti, gli operatori, qualche lagnaschese e le autorità locali di ieri e di oggi. Un tiepido sole a riscaldare i presenti, assiepati nel cortile della struttura di via Roma, ad ascoltare in breve la storia passata, presente e futura della Residenza.
Il Sindaco Ernesto Testa ha tracciato la storia embrionale della casa di riposo, quando da consigliere comunale seguiva l’evolversi delle vendite dei beni che l’ex IPAB “Ospedale di Carità”, gestito dalle suore gaetanine (presente alla giornata l’attuale Madre Superiora, la lagnaschese Teresa Ponsi) e chiuso nel 1969, aveva lasciato al Comune con il vincolo all’uso socio assistenziale. Gli anni successivi al 1987 (quando fu sciolta l’IPAB), con sindaco Giovanni Battista Franco, sono il periodo della cessione degli alloggi a Saluzzo e dei terreni a Scarnafigi, mentre durante le due legislature di Paolo Persico si costruì e fu inaugurata la nuova struttura.
L’ex sindaco ha tracciato l’evolversi delle decisioni di quegli anni e la soddisfazione a veder realizzato e funzionante uno dei principali obiettivi della sua attività amministrativa. Quindi gli ultimi anni, ancora nelle parole dell’attuale primo cittadino, con il lascito di Giuseppe Barge (con cui è stato coibentato il salone polifunzionale, ora intitolato all’ex ospite della struttura)e la convenzione trentennale con la Dolmen, in cui è confluita la Nuovi Orizzonti, la cooperativa che gestisce la struttura fin dalla sua inaugurazione.
Sul progetto di ampliamento, che dovrebbe permettere alla Residenza di incrementare la capienza a 42 ospiti, ne ha fatto accenno, senza entrare nel merito, la direttrice Elena Pettavino, che ha sottolineato la dimensione “famigliare” della struttura e la sua perfetta integrazione con il territorio e con le associazioni.
In quest’ottica, la giornata è stata anche l’occasione per presentare, con le parole del vice sindaco e presidente della Casa di Riposo Marco Gallesio, il neonato gruppo di volontari “Amici della Residenza” che, dopo alcune serate formative, inizierà ora ad operare in modo organizzato all’interno della struttura. «Non facciamo cose faraoniche, ma piccole cose per animare la voglia di vivere dei nostri ospiti» ha sottolineato la direttrice, rimarcando il lavoro quotidiano degli operatori «che va ben oltre quanto richiesto dal lavoro, perché frutto della passione e dell’attaccamento con cui si svolge il proprio ruolo».
Il momento più toccante del pomeriggio è stato senza dubbio il sincero e sentito ricordo di Franco Bertola, ex assessore e primo presidente della struttura. «Dobbiamo dirle un grazie sincero per la passione con cui l’ha fatto» ha detto il sindaco Testa, «considerava questa Residenza un dono ai lagnaschesi, ed era felice di questo» ha ribadito Persico, fino al ricordo del figlio Raffaele sul modo con cui il padre aveva “portato” in famiglia le ansie e le paure, la soddisfazione ed i rapporti speciali, prima, durante e dopo la realizzazione ed il successivo avvio gestionale della nuova “Residenza Don Eandi”; alla famiglia è stata consegnata una targa commemorativa. Il pomeriggio è quindi proseguito in festa, con un buffet preparato dalle operatrici della struttura, allietato dalla musica delle “Fisarmoniche del Monviso”. oscar fiore