LAGNASCO – A vent’anni esatti dalla sua precedente visita, domenica scorsa, a sorpresa com’è nel suo stile, il noto critico d’arte e saggista Vittorio Sgarbi ha visitato i Castelli Tapparelli. Accompagnato dal professor Sergio Anelli, curatore della mostra permanente “Firme da Collezione” ospitata nelle sale delle Caravelle in cui spiccano opere di artisti contemporanei di primissimo piano, è giunto a Lagnasco nel primo pomeriggio. Accolto dal Sindaco Ernesto Testa e dal responsabile delle visite al maniero Andrea Capello, ha quindi visitato buona parte degli ambienti del Castello di Levante e di quello di Ponente, dalle grottesche quattrocentesche alla manica rinascimentale.
Ha dato prova delle sue conoscenze artistiche soffermandosi ed informandosi su numerosi particolari, dalle scritte in latino affrescate sulle volte delle cantine alla dama velata sulla scala di ponente, dai fregi araldici presenti un più Sale alle parti di pareti affrescate recentemente scoperte nel “Salone del Vescovo”, ancora chiuso al pubblico perché in attesa di un adeguato restauro; Vittorio Sgarbi è rimasto particolarmente impressionato dalla maestosità del Salone di Giustizia: «Nel complesso mi sembra sia stato eseguito un buon lavoro di restauro, si è lavorato al recupero delle parti di maggior pregio, senza esser troppo invasivi e con un fedele rispetto della storia presente in questo luogo».
Ha mostrato interesse per la mostra permanente “Firme da Collezione” ed apprezzato quella fotografica organizzata dai giovani del FAI di Cuneo. Sul motivo della sua visita a sorpresa a Lagnasco, il personaggio, noto al grande pubblico più per le sue controverse apparizioni televisive, che come critico e storico dell’arte, politico e saggista, ci spiega: «Nel tardo pomeriggio a Baldissero d’Alba (dov’è assessore alla Rivoluzione di arte e cultura, ndr) inauguriamo una mostra, ero a Saluzzo a pernottare e non ricordavo i dettagli di questo Castello che avevo già visitato anni fa e che ora ospita la mostra di Sergio Anelli. Ho voluto vederli entrambi».
Vittorio Sgarbi non ha tradito le caratteristiche del suo personaggio, con qualche obiezione critica al bianco che poco si contestualizza del muro esterno del Boyle (che è però ancora un cantiere in fase di ultimazione), ma non si è risparmiato dal stringere mani e posare per alcune foto, in una domenica pomeriggio che a Lagnasco non era proprio normale. Si è intrattenuto con molti espositori di Fruttinfiore in piazza Umberto I, ha gustato le numerose eccellenze proposte nel padiglione di Fruttintavola e le frittelle di mele preparate dalla Pro Loco, prima di addentare due varietà diverse di mela rossa, improvvisandosi così anche critico gastronomico, e non solo d’arte. Un bagno di folla chiaramente gradito ad uno dei personaggi più anticonformisti sulla scena nazionale che, lontano dalle telecamere, si dimostra disponibile e simpatico, meno “polemista” di quanto ama apparire in TV. oscar fiore