LAGNASCO – Non un confronto, ma una spiegazione economica e tecnica, con qualche riferimento politico nei pochi interventi del pubblico, composto da una trentina di persone. Questi i lagnaschesi che hanno accolto l’invito che il Sindaco ha rivolto a tutte le famiglie per la serata di venerdì scorso, per conoscere più nel dettaglio tutti i termini dell’operazione che ha portato alla scelta di alienare l’attuale municipio per recuperare i fondi necessari al recupero di quello storico.
Si è notata l’assenza della minoranza (forse una scelta dettata dal fatto che l’incontro con la popolazione a decisione ormai presa è sicuramente tardivo e superfluo), ma anche quello di larga parte della maggioranza, con una chiave di lettura più complessa: casualità, estraneità alla scelta o contrarietà alla decisione?
Il Sindaco Ernesto Testa ha ribadito le motivazioni che hanno portato alla scelta di vendere il Municipio con due immobili da risistemare, il vecchio municipio parzialmente inutilizzato e quello nuovo poco funzionale, e poche risorse disponibili; impossibilitatati a contrarre nuovi debiti per il “Patto di stabilità” e contrari all’innalzamento delle tasse, l’unica possibilità era quindi reperire risorse dalla vendita, anche per sfruttare un contributo regionale a fondo perduto di 466 mila euro.
L’arch. Paolo Bovo ha presentato il progetto per la sistemazione del vecchio municipio (che comprenderà anche una parte di quello “nuovo”): archivio al piano seminterrato, uffici per il pubblico al piano semirialzato e sale di rappresentanza al primo piano, con le barriere architettoniche superate da un ascensore con accesso dalla parte posteriore. Entro il prossimo mese il progetto esecutivo dovrà essere presentato in Regione per l’approvazione, in primavera potrebbe esserci l’appalto dei lavori che potrebbero partire la prossima estate. La parte più interessante del progetto è il recupero del cortile del Comune, che diventerà una piazzetta pubblica, con accesso dal portale sulla piazza (senza più cancello) e dal porticato che l’arch. Bovo ha previsto nell’ipotesi progettuale del nuovo fabbricato commerciale e residenziale che prenderà il posto dell’attuale municipio.
Qui la ditta Fantino di Cuneo, a trasferimento avvenuto degli uffici comunali (non prima del 2015), potrà ricavare attività commerciali al piano terra ed otto unità abitative nei due piani rialzati e nell’altana sovrastante l’immobile, che avrà un’architettura moderna per l’inserzione in un contesto ormai compromesso com’è quello della piazza lagnaschese.
La serata è quindi scivolata via senza grossi colpi di scena o discussioni, qualche aneddoto politico del passato (con la vendita dell’Ala che non poteva non tornare d’attualità) e qualche posizione critica sulla scelta, compensata però da altre a sostenerla.
Dal canto suo il sindaco Ernesto Testa, pur tirandosi fuori dall’agone politico (smarcandosi ancora una volta dai partiti del passato), dimostra di possederne le doti ed esce vincitore dalla serata che segna il consenso dei lagnaschesi alla scelta… anche perché chi era contrario, forse, è rimasto a casa. oscar fiore