“Per la provincia di Alessandria il CReSO rappresenta una società partecipata strategica, mentre la provincia di Cuneo dismette le sue quote, pur avendo una produzione ortofrutticola superiore alla somma di tutte le altre province piemontesi”: la considerazione prende spunto da una lettera che il saluzzese Carlo Lingua, operatore del settore frutticolo, ha scritto al Corriere (che ospitiamo nell’apposita rubrica).
Il riferimento è alla scelta dell’amministrazione provinciale, deliberata la scorsa estate, di dismettere le partecipazioni nelle società non strategiche. Una dismissione, cui manca soltanto l’ufficialità notarile, che vedrà uscire dalla compagine societaria la Provincia di Cuneo e crescere nel contempo quella di Alessandria.
“Una scelta che lascia indignati – scrive ancora Lingua – per la mancanza di una visione strategica sul settore che vive oggi un momento difficile”. «La Provincia ha unicamente ottemperato ad una richiesta della Corte dei Conti, che le chiedeva di dismettere le quote di alcune partecipate non strategiche – risponde l’assessore provinciale all’agricoltura, Roberto Mellano – ma ciò non vuol dire che non riconosca e non sostenga un comparto sicuramente strategico per l’economia del territorio. Basta sottolineare che il terreno su cui sorge il Centro Ricerche per la frutticoltura di Manta è di proprietà della Provincia. Siamo felici che una forte sinergia tra Enti, in questo caso anche la Provincia di Alessandria, possa permettere al Creso di continuare nel fondamentale ruolo che egregiamente svolge per l’ortofrutticoltura piemontese».
Le Province hanno competenza su agricoltura, ricerca e divulgazione, tutti settori che rientrano nel piano d’azione del Creso, ma come “strategiche”, secondo l’interpretazione della Giunta, sono state unicamente considerate quelle strettamente attinenti alle finalità dell’Ente. La parte più consistente di quote passerà alla Regione, che rafforza il suo ruolo di socio di maggioranza: «Abbiamo dialogato costruttivamente con Provincia di Alessandria e Comunità Montana Alpi del Mare per dividere fra i tre Enti le quote dismesse dalla Provincia di Cuneo – ci dice l’assessore regionale, Claudio Sacchetto – proprio perché la Regione considera il Creso un’importantissima realtà, che deve continuare ad operare confermando i risultati fin qui conseguiti. La volontà è trasformarlo in una Fondazione, così che abbia la formula e la forza per conservare il suo ruolo di riferimento per la ricerca nell’ambito dell’ortofrutticoltura piemontese».
«Rispettiamo le decisioni dei nostri soci – commenta il presidente del Creso, Michele Quaglia – ciò non modifica nulla del lavoro che i nostri ricercatori fanno quotidianamente a vantaggio dell’orticoltura, della corilicoltura e della frutticoltura del Piemonte. Con la Provincia di Cuneo i rapporti rimangono ottimi, anche perché, di fatto, utilizziamo i loro terreni». oscar fiore