LAGNASCO – Da qualche mese è tornato agli antichi splendori, grazie ad un’iniziativa privata di restauro il cui iter burocratico si è protratto per qualche anno. Stiamo parlando della pala dell’altare di San Giorgio, un dipinto su tela risalente probabilmente all’epoca di costruzione della Parrocchia nel 1720.
Era stato l’ex parroco Don Gianni ad indirizzare su quel restauro un’iniziativa di raccolta fondi promossa dagli enti e le associazioni di cui faceva attivamente parte il compianto Giuliano Sacchetto, tragicamente scomparso nel settembre 2007. Un modo per ricordare la sua figura nel tempo; alla raccolta fondi hanno quindi contribuito anche amici e collaboratori di Giuliano, mettendo insieme la cospicua somma necessaria per il restauro.
Il lungo iter autorizzativo presso la Sovrintendenza, ed i lavori stessi, hanno però fatto slittare nel tempo la realizzazione l’opera, ultimata l’estate scorsa e tornata a “vegliare” sull’opera della cantoria, ospitata proprio in quell’altare laterale, poco prima che il parroco Don Gianni lasciasse la comunità lagnaschese.
«Ci sentivamo in dovere di ringraziare tutti coloro che hanno voluto ricordare Giuliano con quest’opera che resterà nel tempo – dicono la moglie Silvana ed i figli Anna e Lorenzo – chiedendo scusa per il lungo tempo che è stato necessario a vederla ultimata. Un grazie di cuore anche a Don Gianni, che si è prodigato ed ha seguito tutto l’iter delle autorizzazioni e dei lavori».
San Giorgio è una figura particolare nella storia della Parrocchia lagnaschese: era infatti il patrono della famiglia Tapparelli; il conte Carlo Tapparelli e la moglie Rosa donarono il terreno e contribuirono alla costruzione della Chiesa, con l’intenzione di intitolarla proprio a San Giorgio. Fu però la volontà del popolo a prevalere, con l’intitolazione a Santa Maria delle Grazie, e San Giorgio si dovette così “accontentare” di un altare laterale.
Vicino al dipinto una targhetta ricorderà ora ai posteri l’attuale restauro in memoria di Giuliano Sacchetto.
o. f.