Fine anno, tempo di festività natalizie, ma anche di bilanci che in tempo di crisi e di manovre economiche non lasciano spazio a grande ottimismo.
Quella che è ormai una consuetudine per il Corriere, l’analisi dell’annata agricola con l’assessore regionale, parte inevitabilmente dal tema più attuale.
Assessore Sacchetto, quali ripercussioni avrà sul mondo agricolo questa Manovra “Salva Italia” del Governo Monti?
«Tralasciamo gli aspetti politici, che ci hanno visto bocciare la Manovra nel suo complesso, ma per l’agricoltura sarà un vero disastro. La rivalutazione del 60% del valore dei terreni e la tassazione dei fabbricati rurali, metterà gli imprenditori agricoli nella condizione di pagare più tasse di quelle pagate da un possessore di un panfilo, con la differenza che qui si tratta di beni strumentali all’attività. A questo punto sarebbe quasi meglio mettere l’agricoltura a bilancio ordinario, con la possibilità di scalare le spese. Un provvedimento grave, soprattutto in un contesto come l’attuale».
Nelle scorse settimane ha incontrato il nuovo Ministro, che impressione le ha fatto?
«Il Ministro Catania è un profondo conoscitore della materia perché da trent’anni lavora in ambito ministeriale. Era dirigente del settore che si occupa di rapporti con l’Europa, e questo ci fa ben sperare perché il 2012 sarà l’anno in cui sarà definita la nuova Politica Agricola Comunitaria per i prossimi sette anni».
Cosa si aspetta da questa nuova PAC?
«Il principale aspetto negativo, stando alle bozze attuali, è la diminuzione del contributo destinato all’Italia. L’aspetto positivo è che non ci saranno più i diversi Assi e la Regione avrà così maggior discrezionalità nella concessione degli aiuti. Nel PSR attuale il Piemonte ha a disposizione un miliardo di euro, ma suddivisi nei vari ambiti, non sempre utilizzabili. Il mio personale impegno, nel nuovo PSR, sarà nella concessione di aiuti alle aziende per assicurare produzioni e reddito, per tutelare le aziende in momenti difficili come l’attuale». In questi giorni la liquidazione della frutta estiva ha confermato le aspettative della vigilia, con ricavi che non coprono i costi di produzione. «L’annata delle pesche è stata peggio del 2009, ma il problema non si risolverà finché non saranno prese iniziative a livello europeo per limitare lo strapotere della Grande Distribuzione». Anche il settore della carne è in difficoltà, va bene solo il latte grazie al prezzo indicizzato. «Il prezzo indicizzato che la Regione ha preso come riferimento, nell’accordo firmato da circa il 60% delle aziende lattiero casearie, a novembre ha garantito ai produttori 39,6 centesimi il litro. È vero che in alcuni casi è stato inferiore al prezzo pagato in Lombardia, ma è anche vero che in alcuni mesi in Piemonte si sono toccati i 42 centesimi. Un simile meccanismo lo stiamo studiando per la carne della Piemontese che continua a non garantire redditività alle aziende. I suini sono invece in ripresa, ma avrebbero bisogno dell’intero 2012 su questi valori per compensare le perdite del 2011». Il 2012 sarà l’anno buono per le IGP di due eccellenze agricole piemontesi? «Per la Mela Rossa la strada sembra ormai spianata e l’iter ha già preso la via di Bruxelles per l’approvazione definitiva. Siamo fiduciosi per la Piemontese, all’approvazione da parte del Ministero dovrebbero mancare solo alcuni dettagli».
I “Piani Verdi”, suo cavallo di battaglia dell’anno che si sta chiudendo, sono stati un successo, saranno riproposti?
«In 13 giorni sono andati esauriti i due milioni messi a disposizione in conto interessi; questo dimostra che, nonostante il periodo difficile, le aziende continuano ad investire; mi auguro di poterli rifinanziare. Per il resto, la macchina dei pagamenti di ARPEA ha ripreso a funzionare come non mai: a luglio è stato elargito l’anticipo PAC, cosa mai accaduta in passato, e questa settimana giungeranno i saldi; a novembre abbiamo elargito i fondi delle misure agroambientali».
Perché la Regione ha tolto il divieto a nuovi piantamenti di kiwi, nonostante il problema batteriosi non sia assolutamente risolto?
«Perché non possiamo bloccare completamente un settore. Personalmente non ero pienamente d’accordo, ma il confronto con la filiera ci ha fatto giungere a questa conclusione: possibilità di nuovi impianti, con certificazione vivaistica della provenienza e comunicazione in Regione, controlli del Servizio Fitosanitario ed obbligo all’estirpo in caso di insorgere della malattia, ma senza indennizzo».
I rumors della politica la vogliono candidato Sindaco a Cuneo. Si preannuncia un cambio di poltrona tra sei mesi?
«Non sarebbe serio, nei confronti degli elettori e del mondo agricolo, mollare a metà un percorso. Non escludo una candidatura di bandiera a Cuneo, ma ad esser sinceroprima della fine della mia carriera politica non mi spiacerebbe invece fare il sindaco a Saluzzo» conclude tra il serio e il faceto il giovane assessore Claudio Sacchetto.