MANTA – Oltre 500 frutticoltori (ospitati in tre sale collegate in videoconferenza) hanno partecipato, venerdì scorso al Centro Ricerche per la Frutticoltura del Creso a Manta, all’incontro in cui si è fatto il punto della situazione sulla diffusione della batteriosi del kiwi. La presenza del batterio letale per gli actinidieti è stato accertato in Piemonte nel maggio del 2010 e in un anno è stato in grado di colpire 600 impianti.
Seguite con interesse tutte le relazioni che hanno impegnato l’intera mattinata, seguite da un acceso dibattito che dimostra come la problematica sia quanto mai sentita tra gli addetti ai lavori. C’è stato spazio per analizzare lo stato dell’arte, con l’apertura affidata all’assessore regionale Claudio Sacchetto e le relazioni di Chiara Morone del Servizio Fitosanitario Regionale e Graziano Vittone del Creso, chiuse con uno sguardo a quanto è oggi disponibile per contenere la diffusione del batteri le diverse tipologie di prodotto (rameici, igienizzanti, induttori di resistenza, microrganismi antagonisti), i primi passi mossi dalla ricerca applicata per testarne formulazioni, combinazioni ed effetti, fino alle prossime attività previste.
Interessanti le testimonianze di Marco Scortichini, batteriologo del CRA di Roma, e Fabio Marocchi, tecnico dell’Apofruit a Latina, zona particolarmente colpita dalla malattia. Sull’attività di ricerca e sperimentazione in Piemonte ha relazionato Maria Lodovica Gullino, direttore di Agrinnova dell’Università di Torino, sulle normative adottate nella nostra Regione, Giacomo Michelatti, Dirigente del Settore Fitosanitario, sulle indicazioni per la difesa in Piemonte, Graziano Vittone e Luca Nari del Creso. «L’indicazione principale è che stiamo andando verso una progressiva modellizzazione delle infezioni – commenta il direttore del Creso, Silvio Pellegrino - sulla base di piogge, temperature e soprattutto fasi fenologiche. La ricerca intende approfondire gli aspetti epidemiologici, di difesa e di caratterizzazione molecolare, per contornare la batteriosi da PSA».
Le relazioni dell’incontro e gli aggiornamenti della situazione sono disponibili sul sito internet del Creso all’indirizzo www.cresoricerca.it. o. f.