Descrizione
LAGNASCO – La Residenza “Don Eandi” potrebbe in futuro ospitare 10 anziani in più, grazie all’innalzamento di un piano dell’ala nuova, diventando così “economicamente più sostenibile”. Questa l’ipotesi emersa nel corso dell’ultimo consiglio comunale a conclusione di un lungo iter, durato almeno sei mesi, che ha visto incontrarsi più volte amministrazione comunale ed ente gestore, il Consorzio “Nuovi Orizzonti” di Saluzzo. I sei anni di gestione, in scadenza nell’ottobre 2009 e la cui proroga è scaduta il 31 dicembre scorso, hanno dimostrato la qualità dell’offerta, apprezzata dagli ospiti, ma anche costi fissi di gestione che diventano insostenibili per piccole strutture come quella lagnaschese. Motivi che, negli ultimi anni, hanno già portato a piccoli lavori di adeguamento che hanno permesso di incrementare i 24 posti iniziali (14 di Residenza Assistenziale Alberghiera e 10 di Flessibile) agli attuali 32, all’esonero del canone annuo (poco più di 8 mila euro) che il gestore deve versare al Comune ed al recente incremento delle rette di degenza versate dagli ospiti. Nei mesi scorsi, la commissione di vigilanza dell’Asl ha inoltre riscontrato il mancato rispetto di alcune norme di carattere strutturale, gestionale ed organizzativo, legate principalmente al recente incremento di posti. I lavori di adeguamento sono stati quantificati in circa 50 mila eur troppo per le casse comunali (il fondo vincolato era stato esaurito alla costruzione dell’opera) e troppo per l’attuale gestore, cui era stato proposto di farsene carico in cambio di una proroga della gestione, pronto invece a lasciare alla scadenza contrattuale. Ecco allora la contro proposta giunta dalla “Nuovi Orizzonti”: investire sulla struttura lagnaschese una somma più consistente, ma che ne permetta in futuro una gestione economica positiva (con i medesimi costi possono essere infatti ospitati 10 anziani in più, con l’incremento a 42 posti); l’investimento, quantificato in circa 600 mila euro, dovrà essere compensato da una gestione a lunga scadenza, richiesta per 30 anni, che ne permetta l’ammortamento. L’argomento è stato a lungo dibattuto nel corso del Consiglio, trovando concordi maggioranza ed opposizione, che ne avevano già parlato in un’apposita riunione a porte chiuse. «Una questione ragionevole e ragionata – ha commentato il sindaco Ernesto Testa – siamo tenuti a prendere una decisione per dare continuità al servizio, ma la proposta di convenzione sarà un discorso da affrontare con la dovuta calma». «Una gestione così lunga – ha aggiunto il vicesindaco con delega alla Casa di Riposo, Marco Gallesio – va fatta con clausole ben precise, come il controllo della qualità del servizio, il mantenimento delle rette e la possibilità di recessione in determinati casi. È positivo che un privato voglia investire su Lagnasco, su un bene che rimane di proprietà comunale, garantendo un servizio e, non da meno, gli attuali posti di lavoro, anche dei lagnaschesi». Perplessità sulla durata anche dai banchi di minoranza: «Una gestione trentennale è veramente lunga – ha detto Fabio Carugo vista l’assenza del capogruppo Bruno Mana – ma è un’occasione positiva per Lagnasco. Bisogna fare la convenzione, ma soprattutto farla bene». Nessuno ha proposto soluzioni alternative (forse alla luce delle difficoltà che anche le case di riposo del circondario stanno affrontando), così come non è stato rilevato che il Comune avrà un mancato introito dal canone annuo di almeno 240 mila euro (facendo riferimento a quanto versato nei primi sei anni dall’attuale gestore). Il consiglio comunale ha quindi approvato con votazione unanime la delibera di indirizzo, che prende atto della proposta ed impegna l’amministrazione alla stipula della convenzione con la “Nuovi Orizzonti” (in cui saranno definiti tutti i particolari dell’accordo) entro i prossimi otto mesi. oscar fiore