Missione compiuta: la delegazione del gruppo “Sololo Hospital”, che da un decennio ha adottato questa zona sperduta tra il Kenya e l’Etiopia prendendo a cuore le sorti di un ospedale, punto di riferimento per le tribù della zona, è rientrata dall’Africa da una decina di giorni, con la stanchezza del duro lavoro svolto, ma la soddisfazione e la consapevolezza di aver nuovamente portato un aiuto concreto alle popolazioni del luogo.
Sette in totale i componenti la delegazione, alcuni si sono soffermati due settimane, partecipando anche ai lavori a Mombasa, altri qualche giorno in meno: Giovanni Alesso di Verzuolo, Piero Grosso di Moncalieri, Marco Gallesio di Lagnasco, Francesco Bono, Ines Mussetto e Giuseppina Giordana di Manta e Matteo Bolla di Moretta. Ormai il gruppo, nato e cresciuto nel saluzzese ed aderente al Comitato di Collaborazione Medica di Torino, lavora contemporaneamente su più obiettivi. Mentre prosegue il “progetto bambini”, che ha già trovato i finanziamenti per tutto il 2011, l’ospedale di Sololo viene ogni anno migliorato con l’installazione di nuove apparecchiature tecniche e con la manutenzione di quanto installato in passato, principalmente per il fabbisogno idrico ed energetico. Contestualmente l’attenzione verso il Kenya non si sta limitando a Sololo, e quest’anno ha interessato una missione delle Suore della Consolata, che gestiscono un dispensario a Mombasa.
La generosità dei saluzzesi ha permesso al Sololo Hospital di effettuare un nuovo passo avanti: è stato infatti dotato di una macchina portatile per le radiografie donata dal notaio Morano di Torino in ricordo della moglie; una decisione scaturita, con il tramite di Piero Grosso, a seguito di una serata informativa svoltasi nel marzo scorso a Lagnasco, una delle tante organizzate dal gruppo nel saluzzese.
«Si tratta di un modello dell’ultima generazione dei portatili per i raggi x – dice Francesco Bono - è stato inoltre sponsorizzato un corso di aggiornamento al personale, con l'invio di un tecnico radiologo al Sololo hospital diverse volte l'anno, oltre alla donazione del materiale e dell’attrezzatura per il fissaggio e lo sviluppo delle lastre».
Altro passo verso il futuro, il Sololo Hospital l’ha compiuto grazie all’installazione di cinque personal computer (due donati dalla Leonardo Web di Savigliano con il materiale per la rete e tre da Guido Villa del CCM) collegati in rete, con l’installazione del collegamento wi-fi per la gestione informatizzata dei vari reparti dell’ospedale, in grado di ospitare fino ad un’ottantina di persone. «Abbiamo realizzato la rete di collegamento ed installato il programma di gestione – ci fa sapere Marco Gallesio – il sistema funziona grazie ai pannelli fotovoltaici, oppure ai generatori che per due ore al giorno forniscono energia all’ospedale. La casa del medico è stata dotata dell'impianto per l'uso del computer nelle ore serali ed una nuova sala è stata attrezzata per ambulatorio dentistico».
Progetti ed aiuti concreti realizzati dai medesimi soggetti che si fanno promotori della raccolta di fondi: questa la garanzia di serietà che ormai da anni caratterizza l’attività del gruppo, che ha così saputo conquistarsi la fiducia degli sponsor di casa nostra ed il ringraziamento del Governo del Kenya tramite un incontro ufficiale con il locale Prefetto.
oscar fiore