Il 39,4% nel 2009, circa il 42% nei primi dieci mesi del 2010: questi i dati della raccolta differenziata realizzata a Lagnasco. Risultati lusinghieri, in netto miglioramento a partire dal 2007, quando fu avviato in tutto il paese l’attuale sistema di raccolta, ma insufficienti a raggiungere gli obiettivi sempre più impegnativi previsti dalla legge. Il dato significativo di Lagnasco è la bassa produzione pro capite (circa un chilo e due etti al giorno, sia pur in aumento rispetto all’anno precedente e nonostante l’incremento della popolazione nel periodo estivo), che le permette di accedere ad un bonus di punti in riferimento al dato provinciale (1,450 chilogrammi). Un fatto che le ha concesso di non incorrere in sanzioni in questi ultimi anni, ma che tenderà inevitabilmente a ridursi con la corsa al virtuosismo dei vari comuni che avrà come conseguenza il calo della produzione pro capite provinciale.
Nel 2009, ogni lagnaschese ha prodotto 440 chilogrammi di rifiuti, per un totale di 612 tonnellate, di cui 371 indifferenziati e 241 differenziati: tra questi 78 tonnellate di carta, 49,4 di vetro, 42,8 di sfalci e potature e 32,8 di plastica, cui vanno aggiunti metallo, legno e tessili, raggiungendo il citato 39,4%; il Consorzio ha raggiunto nel complesso il 42,8%, la Provincia di Cuneo il 45,6%, la Regione Piemonte il 49,6%. Grazie al bonus per la produzione pro capite, il dato lagnaschese può fregiarsi di un 63,7%, che le permette, almeno per ora, di rimanere indenne dalle sanzioni. La vera differenza, come dimostrato dai comuni dov’èra già attiva, la potrà ora fare la differenziazione dell’organico, cui Lagnasco si affida per il raggiungimento delle soglie minime previste dalla Legge Ronchi.
o. f.