Sono stati avviati la scorsa settimana, con la consegna del cantiere alla ditta “Temporestudio” di Bra, i lavori di restauro e risanamento della facciata e della parete esterna all’abside della Cappella di San Gottardo.
Eretta nel 1553 all'interno dei confini del Cimitero Comunale, ospita le spoglie del Marchese Emanuele Tapparelli d'Azeglio, illustre diplomatico, senatore del Regno d'Italia, ambasciatore in Gran Bretagna, ultimo discendente della nobile casata e fondatore per volere testamentario dell'Opera Pia Tapparelli.
L’attuale intervento prevede il preconsolidamento di intonaci antichi in pericolo di caduta, il fissaggio di pellicola pittorica della superficie dipinta sollevata o decoesa, il consolidamento delle mancanze di adesione tra i vari strati d’intonaco, la pulitura delle superfici murali dipinte e tinteggiate, la stuccatura di medie e grandi lacune d’intonaco, la reintegrazione pittorica e la riproposizione della tinteggiatura. I lavori, seguiti dall’Ufficio Tecnico Comunale sotto l’egida della Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, si concluderanno alla fine del mese di novembre e completeranno un percorso di riqualificazione avviato in step successivi fin dal 2010, anno in cui il mausoleo è entrato a far parte del patrimonio comunale.
Il primo intervento attuato fu il restauro del tetto ed il consolidamento strutturale (per un impegno finanziario di 50.000 €), quindi gli intonaci decorati ed i dipinti murali interni, opere delle medesime maestranze che lavorarono in epoca rinascimentale nelle sale dei Castelli, eseguiti direttamente dalla Sovrintendenza negli anni 2015 e 2016 con fondi stanziati dal Ministero dei Beni e delle attività Culturali per complessivi 70.000 €. Grazie ai fondi ministeriali, della Compagnia di San Paolo e del Comune di Lagnasco, ed al lavoro dell’Ufficio Tecnico del Comune, sono stati recuperati la pregevole decorazione degli spicchi della volta e gli affreschi delle pareti del presbiterio, strappati e ricollocati su tela in loco a fine Ottocento, tra cui la pregevole e rara iconografia della Sindone retta da tre vescovi.
Con quest’ultimo intervento, che comporterà un esborso complessivo di 24.930 € (21 mila di lavori, cui si aggiungono l’IVA e gli oneri per la sicurezza) finanziato con un contributo di 15.000 € dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo con il tramite dell’art-bonus, si completerà pertanto l’intervento di riqualificazione dell’immobile cinquecentesco, restituendo ai lagnaschesi ed alle future generazioni un tassello fondamentale della propria storia.