Descrizione
LAGNASCO – Tra le cinque ipotesi presentate dalla Regione per l’adeguamento dell’asse viario tra Saluzzo e Savigliano, Lagnasco sceglie la sesta. Venerdì scorso, il consiglio comunale, ha infatti analizzato le proposte presentate nelle scorse settimane in Provincia dall’SCR, la società regionale incaricata di studiare soluzioni all’eccessivo carico di traffico dell’ex statale 662 (dove transitano circa 10 mila automezzi il giorno), oltre alla bretella di collegamento con il casello autostradale di Marene, con uno stanziamento nel bilancio regionale di 61 milioni di euro. All’incontro con i tecnici sono stati invitati i sindaci di Saluzzo, Savigliano e Lagnasco, comuni che devono ora pronunciarsi sulla proposta più gradita. Il Sindaco Ernesto Testa, con l’ausilio di un proiettore che per la prima volta ha fatto il suo ingresso in sala consiliare, ha illustrato al Consiglio le ipotesi allo studi l’allargamento dell’attuale strada, soluzione meno costosa (16,7 milioni di euro) e meno invasiva (116 mila metri di terreno), ma non del tutto risolutiva, la realizzazione di strade complanari oltre all’allargamento, poco praticabile per i sovrappassi e per l’eccessivo utilizzo di terreno (308 mila metri), o la doppia carreggiata, quasi scartata a priori per l’eccessivo costo (80 milioni). Restano le due ipotesi che sembrano le più gradite ai due Comuni principali ed alla Provincia: costruire una nuova strada parallela (a nord o sud, ma la seconda sembra prevalere) alla ferrovia. Costerebbe 43 milioni di euro ed impegnerebbe 282 mila metri di terreno; Lagnasco avrebbe il suo ingresso su questa superstrada (che non prevede altri innesti) all’altezza dell’ex casello ferroviario, con una rotonda sull’attuale provinciale. Sull’ipotesi, già in sede provinciale, il sindaco di Lagnasco aveva espresso i propri dubbi, ribaditi in consiglio comunale, principalmente per la significativa occupazione di terreno agricolo. Ecco allora la proposta, forse difficile da attuare più per problemi politici, che reali: perché non utilizzare l’attuale asse ferroviario? «È una linea poco efficiente, con elevati costi di manutenzione rispetto al suo reale utilizzo. Per i pochi pendolari che ne usufruiscono si potrebbe potenziare il servizio di bus, magari con qualche deviazione su Lagnasco, per il resto viene utilizzata ogni giorno da due treni merci diretti alla Burgo». Tralasciando i fossi di pertinenza, la ferrovia occupa attualmente la larghezza di sei metri, per la strada ne servirebbero dieci: basterebbe insomma allargare di due metri per parte l’attuale asse ferroviario per realizzare la nuova strada, evitando di utilizzare ulteriore terreno fertile vocato alla frutticoltura. Sull’ipotesi formulata dal Sindaco in Provincia, si è detta concorde la minoranza (assente il capogruppo Bruno Mana), ed il Comune avanzerà quindi la propria proposta, consapevole come la stessa non sia gradita dai due comuni principali: Saluzzo rimarrebbe un’antenna ferroviaria su Cuneo, con il rischio di diventare presto un ramo secco, mentre Savigliano difende la propria tradizione ferroviaria e la peculiarità del suo museo tematico. Tra le osservazioni presentate in Provincia, anche la richiesta di una rotonda all’intersezione con via Praetta, nel caso si scegliesse l’ipotesi più praticabile di un allargamento dell’attuale 662. oscar fiore